Quando inizi a pensare a una casa come questa, non stai progettando semplicemente dei muri o delle stanze. Stai dando forma a un modo di vivere. È come immaginare un figlio prima che nasca: ne vedi la forma ancora indefinita, ne intuisci il carattere, ne accompagni la crescita, giorno dopo giorno, con pazienza e dedizione.

Questo progetto di un loft/villa in città è nato così.
Due anni e mezzo di lavoro quotidiano, silenzioso, incessante.
Due anni e mezzo a costruire non solo una struttura, ma un ecosistema che respira insieme a chi lo abita. Una casa che vive della luce che cambia nelle ore del giorno, dei materiali che dialogano con la pelle e con il tempo, dei colori che si trasformano insieme alle stagioni.

Niente è stato affidato al caso. Ogni elemento – dai pavimenti alle finiture, dalla disposizione delle finestre all’ombra disegnata sui muri – è stato scelto, pensato, verificato.
Siamo andati a cercare ogni fornitore, ogni pezzo, ogni campione. Non ci siamo affidati a cataloghi o fotografie. Abbiamo toccato, annusato, osservato ogni materiale come si osserva una pietra preziosa, chiedendoci se avrebbe saputo reggere il passare degli anni con dignità e bellezza.

Anche i colori delle pareti sono frutto di un’attenzione paziente e scientifica: quattro bianchi diversi, scelti per assecondare l’orientamento, la destinazione d’uso, l’incidenza della luce naturale.
Ogni scelta è stata calibrata come un’orchestra invisibile, che suona per chi vivrà questi spazi senza nemmeno accorgersene.

Persino l’aria è stata pensata.
Abbattimento naturale dei campi magnetici, ventilazione sana, equilibrio tra pieni e vuoti. La casa si adatta alle stagioni, come un organismo vivo. Il piccolo giardino interno, ispirato ai capolavori veneziani di Carlo Scarpa, non è solo uno spazio verde: è un angolo di respiro e riflessione, che cambia con la luce, con la pioggia, con l’umore di chi lo attraversa.

E poi, ci sono i dettagli che raccontano l’unicità vera.
Il parquet, ad esempio: un pezzo unico al mondo, realizzato appositamente per questo progetto da Listone Giordano, tinto con pura grafite, capace di restituire la profondità e il carattere che solo il tempo autentico sa dare.
Oppure il cannocchiale dorato in ottone satinato: una finestra sospesa sulla casa, un rifugio raccolto e prezioso, pensato come scrigno delle ore più silenziose e profonde, quelle dedicate al lavoro e al pensiero.

Una casa così ha avuto ovviamente un committente straordinario. Un collezionista d’arte contemporanea, esteta raffinato, ma anche un amante delle cose vere, delle comodità discrete, della qualità autentica. Non è stata una semplice prestazione professionale, ma un’alleanza, un patto di fiducia reciproca.

Questa casa non cerca di stupire. Non ha bisogno di grandi dichiarazioni.
È una casa segreta, molto nascosta, che ti conquista piano, come una musica familiare che riconosci senza averla mai sentita. Ed è una casa totalmente “bio”, lo diresti?
È la prova concreta che non c’è bisogno di paglia e fango per avere una casa biologica: può essere elegante, tecnologica, sofisticata, senza mai perdere il legame profondo con la natura e con il vivere vero.

E forse è proprio questo che, in fondo, rende questo nostro lavoro il più bello del mondo: sapere che da un disegno, da un’idea, da un’intuizione silenziosa, può nascere un luogo che accompagnerà i sogni, le giornate e le vite di chi lo abiterà, rendendogli la vita migliore. Di molto.