Stiamo rivoluzionando Raremood. Non ti dico molto di più perché sarà una sorpresa, ed anche perché proprio in questi giorni (mentre tutti stanno preparando le valigie delle vacanze!) stiamo partendo con un progetto di estate di pieno lavoro, ma davvero si tratterà di una rivoluzione e ne varrà la pena.

Raremood, quando è iniziato come progetto ben otto anni fa per collezionare, solo per il nostro studio di architettura, i fornitori di oggetti più singolari e inusuali, da mettere nelle nostre case, in realtà ha tracciato una via, che poi è stata copiata, anzi copiatissima, da molti, che ne hanno subito intuito e cavalcato il potenziale commerciale, creando potenti e-commerce di oggetti per la casa. Ma solo quello.

E’ proprio l’aspetto e-commerce infatti l’aspetto più controverso, perché rischia di mettere in ombra la mission iniziale.

Noi siamo uno studio di architettura bioclimatica ed anche un centro studi sulla sostenibilità, peraltro attivissimo: facciamo didattica (tanta!), scriviamo libri, abbiamo scambi culturali continui con altri centri di ricerca, tutto per fare case ed altri spazi di vita nel modo migliore possibile.

Gli artigiani e le aziende che selezioniamo sono la punta di un iceberg di artigianalità che non solo devono essere ben fatte ma devono rispondere a criteri molto rigorosi di qualità. Non chiunque approda su Raremood, che è primariamente volto a dare loro visibilità, e in secondo luogo anche a vendere i loro prodotti perché possano continuare ad esistere.

Ma non è il commercio l’anima di Raremood, né mai lo potrà essere. O meglio, non è il commercio diretto l’anima di Raremood, che invece è nata per essere un osservatorio di eccellenze e un megafono internazionale.

All’improvviso abbiamo (dico “abbiamo” perché siamo una squadra e nessuno fa nulla da solo) avuto una illuminazione: abbiamo trovato, come un flash, il business model perfetto per Raremood, un modus operandi che (per fortuna, anche se scommetto che cercheranno di copiarci tutti) non è percorso da nessuno dei nostri concorrenti e che ci distinguerà nel mondo del web in maniera inequivocabile, mutuando in maniera perfetta la nostra esigenza primaria di informare e ricercare, con l’esigenza dei nostri artigiani, aziende e artisti, di produrre e vendere per continuare ad esistere e a crescere.

Non ti dico altro per ora, ma ti anticipo che la nuova idea di fondo davvero ti piacerà tantissimo (o almeno spero), perché è più logica, attuale, e molto più efficace nel fondere le due anime di questo progetto (questo mese mi rendo contro che parlo di anima molto spesso…).

Man mano che procediamo ti darò altri dettagli…
Isabella