In un’epoca in cui l’architettura rischia di diventare sempre più spettacolare, virtuale e autoreferenziale, la voce di Juhani Pallasmaa, architetto e filosofo finlandese, è una delle più lucide, poetiche e necessarie che possiamo incontrare.
>Leggere Pallasmaa non serve solo a chi progetta spazi. Serve a chi abita il mondo con consapevolezza, a chi cerca senso nei luoghi, a chi crede che lo spazio influenzi la nostra identità e la nostra interiorità. È un autore da leggere perché ci aiuta a riscoprire il valore della materia, del silenzio, della luce, del tempo.
Il suo libro più celebre – “The Eyes of the Skin” (in italiano “Gli occhi della pelle. L’architettura e i sensi”, ed. Postmedia Books) – è un piccolo testo di culto. In meno di 100 pagine riesce a rimettere in discussione tutto ciò che diamo per scontato nel modo in cui percepiamo l’architettura: ci ricorda che l’abitare è un fatto sensoriale, non solo visivo, e che la bellezza di uno spazio sta anche nei suoni, negli odori, nella ruvidezza delle superfici, nella vibrazione della luce sui muri.
Altro testo imprescindibile è “The Thinking Hand” (La mano che pensa, non ancora disponibile in italiano), un trattato sull’importanza del corpo, della manualità e della memoria nel processo creativo. È una lettura illuminante anche per chi si occupa di artigianato, di design, di educazione, perché racconta come il pensiero non risieda solo nella mente ma si estenda alle mani, ai gesti, allo spazio che abitiamo.
Pallasmaa è un autore da leggere lentamente, magari al mattino presto o la sera tardi, quando si ha il tempo per ascoltare le parole con il corpo. Nei suoi scritti, ogni dettaglio – una soglia, una finestra, un materiale – diventa un pretesto per parlare di tempo, identità, memoria.
Per noi di Raremood, leggere Pallasmaa significa tornare all’origine di ciò che facciamo: selezionare oggetti che parlano con i sensi, che durano nel tempo, che costruiscono relazioni tra persone e spazi. Significa ricordare che una casa non è mai solo un contenitore, ma un ecosistema affettivo, tattile, emotivo.
Tra i suoi altri testi consigliati:
📘 Encounters – Architectural Essays
📘 The Embodied Image. Imagination and Imagery in Architecture
📘 Animal Architecture
📘 The Architecture of Image. Existential Space in Cinema
Leggerlo è come fare un viaggio lento, profondo, silenzioso. Un viaggio che ci riporta a casa, ma in una casa nuova, più consapevole, più nostra.
Consigliatissimo. Per chi progetta. Ma anche per chi sogna, cammina, ricorda, ascolta.

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